I ricordi cominciano nella sera
sotto il fiato del vento a levare il volto
e ascoltare la voce del fiume.
L'acqua è la stessa, nel buio, degli anni morti.
Nel silenzio del buio sale uno sciacquo
dove passano voci e risa remote;
s'accompagna al brusìo un colore vano
che è di sole, di rive e di sguardi chiari.
Un'estate di voci.
Ogni viso contiene come un frutto maturo un sapore andato.
Ogni occhiata che torna, conserva un gusto di erba
e cose impregnate di sole a sera sulla spiaggia.
Conserva un fiato di mare.
Come un mare notturno è quest'ombra vaga
di ansie e brividi antichi, che il cielo sfiora
e ogni sera ritorna.
Le voci morte assomigliano al frangersi di quel mare.
Cesare Pavese
Insuperabile nella sua suggestività,formale ed estetica. La poetica e la lirica di Cesare Pavese è capace anche di suscitare nel lettore assoluto coinvolgimento.
RispondiEliminaVero, di lui mi piace La bella estate
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